Malkavia rubò il fuoco
dai mondi che
vennero prima e dagli angeli già morti, sciolse il ghiaccio e creò
l'acqua.
Diffuse il calore
e ci insegnò della vita e della morte, di come riportare indietro i
nostri cari; ci insegnò le lingue di ciò che è immobile ed eterno,
della roccia e dei boschi e delle bestie; delle stelle scintillanti.
Ci insegnò come trarre il ferro e poi le leghe dal Fuoco, di come
spostarsi sopra i venti che soffiano tra gli astri.
Creò tutto ciò
che c'era da creare, uccise tutto ciò che si poteva uccidere e
forgiò armi miracolose dalle spoglie dei vinti.
Malkavia sognò di
una città e la ottenne, con il Fuoco e con la roccia. Si divise
dagli Altri. Creò una casa per noi e ci insegnò a non aver paura.
Sognò di 7
figlie, ognuna delle 7 fatta con ciò che amava di più e con il
Fuoco e con un uomo che era anche una Tigre, nacquero.
C'erano...
i ragni gemelli ,
per i soffici ragni bianchi e neri che si abbracciano e danzano oltre
il sole
la donna serpente,
per gli uomini che per primi crearono poesia
la madre stella,
per la luce e per il velo che separa questo mondo dal prossimo
la sorella terra,
per la profondità e l'infinitezza, ma pur sempre sofferente
la figlia uccello,
il cui soffio portava luce e bellezza ovunque
e un'ultima figlia
che è nostra Madre, non possiamo darle nome se non Tristezza
Malkavia donò un trono di nero metallo
ad ogni figlia, un metallo la cui lega non puo' esser spezzata e il
cui tocco potrebbe uccidere la stessa Malkavia.
E poi tutto passò e vennero cose che
furono buone e cose che furono terribili e noi giungemmo qui dove
siamo oggi e abbiamo dimenticato la nostra prima casa e la via per
tornarci.
Malkavia langue tra la vita e la morte,
le sue figlie morte o scomparse, la sua città un sepolcro sotto al
quale ella piange fiumi eterni di veleno e indifferenza. I fiumi
scorrono per sempre, nelle nostre acque. Ci ricordano la morte e così
moriamo o diventiamo pazzi.
La sua città e la nostra prima casa,
collezione di tesori, altare e trono del miglior Dio, è perduta per
tutti tranne che per Morti e per coloro così sfortunati da esservi
invitati.
I nostri antenati sono mostri
C'è un qualche
rapporto tra i morti e i vivi. I morti desiderano alcune cose (anime,
armi, aiuto per quelle cose che non possono o non vogliono fare in
prima persona) e promettono in cambio ai mortali ciò che questi
desiderano disperamente. Raramente finisce bene.
Mandano lettere,
fredde e azzurrine, sigillate da cera che ricorda la carne e che
brucia in una fiamma cerulea se toccata dal giusto destinatario.
Inviano uccelli, molti uccelli, forse tutti gli uccelli sono i loro
messaggeri o i loro alleati, almeno quelli piccoli e furtivi e quelli
grandi e neri. Gli uccelli possono portare lettere oppure sussurrano
nelle orecchie dei dormienti con becchi tintinnanti.
Che cosa dicono i morti sulla città,
su cosa accade
..il riposo
tranquillo, luogo di lutto e rimpianto, il Bazaar Grigio e l'attesa
di Malkavia, del suo ritorno dalla tomba delle figlie.
Malkavia vive
in acqua e fuoco,
i suoi occhi sono navi in fiamme che bruciano in mare, le sue dita
tizzoni, i suoi denti braci che macinano scintille nell'oscurità.
La si puo'
svegliare dal lutto e dalla sofferenza con la giusta violenza, con le
giuste informazioni sulle debolezze del traditore, con frammenti dei
troni neri e con il cadavere di una tigre.
Ella a volte
risponde in maniera assai distante a queste cose e ritorna sempre
alla propria sofferenza e al proprio lamento. Nel frattempo potrebbe
decidere di disfare e ricreare ciò che le piace, ciò che desidera.
Ella è creazione e follia, in unico istante.
(fonti immagini: sconosciuta; dks 3 the ringed city)
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